28 Ago La storia
Chi ha scritto la storia
I nostri Presidenti: Salvatore Tecchi, 63/65 – Stelvio Dolci, 66/71 – Giorgio Franca, 72/73 Ermanno Ferri, 74/80, – Alberto Negroni, 81/83 – Michele Scrima, 84/87
Fondata nel lontano 1947, dai giovani di Azione Cattolica di S. M. del Porto, la prima associazione si affilia al Centro Sportivo italiano, per attività di atletica leggera e calcio, cogliendo lusinghiere affermazioni. Ben presto, sul campetto Doria, (ancora in terra battuta), vennero sistemati i canestri, arrangiati in casa, giusto due cerchi di ferro senza retina, agganciati a pali di legno, tra i quali palleggiare con il pallone di cuoio con camera d’aria. Si incominciò così a parlare di basket: playmaker, pivot, dai e vai, terzo tempo, terminologia incomprensibile per i vecchi marinai di Via Canale, ma non per la nuova generazione, già occupata a costruire il primo manipolo di giocatori portolotti.
“.. Si era sempre li, alcuni fin dalle 13.30 subito dopo la scuola, anche senza mangiare, per prendere il posto e sperare che i più grandi scegliessero qualcuno di noi per fare la squadra e giocare.“
Nel frattempo le nuove leve, di cui facevano parte i vari Mariani, Serafini, Benelli II, Bocci II, Filippini, Gennari, Battisodo e Baldelli,arrivarono alle finali del Campionato Nazionale allievi: nella finalissima di Rovigo, anche per l’operato dell’ambito Stefanutti, vennero superati di misura i i da Reggio Emilia. La Delfino 67/68, pur restando fedele ai principi di dilettantismo, vede la necessità di adeguarsi alle esigenze dei tempi moderni; i dirigenti capiscono che per partecipare con dignità a un campionato nazionale, sia pure di serie D, non sono più sufficienti i loro sacrifici personali, né la commovente abnegazione dei giocatori. Si impegnano cosi in una vasta campagna di adesioni per sensibilizzare gli sportivi pesaresi, varcando anche i confini di Viale Fiume. I risultati sono lusinghieri. Nel campionato 1966 infatti la Delfino va anche in vetta alla classifica da sola, ma non riesce a raggiungere la promozione in serie C. Si gioca in serie C e senza sponsor fino al 1972 con buoni piazzamenti, lanciando giovani interessanti.
Nel 1972, con la promozione in serie B entra nella società, prima come sponsor, poi anche come Presidente, Ermanno Ferri (Febal Cucine) e la squadra assumerà il nome U.S. Delfino/Febal. E il Presidente che, dal 72 all’8O porterà la Delfino ”Febal” a risultati straordinari. La gestione Societaria è ora a livello professionistico, e i giocatori, in maggioranza pesaresi, vengono finalmente ricompensati come meritano.
Sotto la sua guida e con allenatori quali Giorgio Secondini, Paparà Paolini e Riccardo Bocci, si raggiungono gran- di risultati:
– 5° posto nel 1974
– 6° posto nel 1975
oltre all’ingresso nella Coppa ltalia come unica squadra di serie B contro le scarpette rosse dell’allora Innocenti Milano. Fantastica impresa nel 1975 contro la Maxmobili di Mc Gregor, già retrocessa in serie B, la Delfino/Febal di Ermanno Ferri e Giorgio Secondini, la batte 88 a 86, e i giornali titolano: anticipo di serie B, la Max umiliata anche dalla Febal. Poi campionati altalenanti fino al 1980, quando la Febal decide di non confermare la sponsorizzazione. La Società torna al vecchio nome Delfino sotto la guida del presiedente Miclaele Scrima. Gli scarsi mezzi economici costringono a rivedere i piani, ma l’attaccamento ai colori di alcuni giocatori che rientravano a Pesaro dopo buone esperienze portarono la squadra, con Paparà Paolini in panca, nel 1982, ad un passo dalla serie A. La sfida spareggio con il Brindisi di Malagoli, Campanaro e Fischetto fu persa per un punto!